30 novembre 2007: ore 18:14. I ghiacci antartici continuano ad essere più estesi della norma, dopo il massimo storico raggiunto in Ottobre. L'anomalia nella loro estensione è attualmente di +0,8 milioni di Kmq. Con il forte recupero dei ghiacci polari, adesso la superficie gelata globale risulta essere in deficit di soli 0,5 milioni di Kmq.
Ghiacci polari artici più estesi dello scorso anno
30 novembre 2007: ore 18:09. Singolare l'andamento dei ghiacci artici, in quest'annata. Dopo il minimo storico raggiunto a fine ottobre, nel giro di un mese si è avuto un forte recupero nella loro estensione, tanto che occupano già una superficie complessiva di 9,5 milioni di Kmq, contro i 9 milioni occupati nel dicembre dello scorso anno. Il deficit si è dimezzato, passando da -3 milioni di Kmq a -1,5 milioni di Kmq.
Ondata di gelo in Canada, -41°C a Thompson, in Manitoba
30 novembre 2007: ore 18:05. Sul Canada centrale è arrivata una grossa ondata di gelo, la prima significativa della stagione invernale. Le isoterme ad 850 hPa sono scese fino a -31°C sullo Stato canadese del Manitoba, ove si è registrata una temperatura minima di -40,7°C all'Osservatorio meteorologico di Thompson. Valori termici di -22; -27°C si misurano nelle zone di confine con gli Stati Uniti, ove il freddo dovrebbe traboccare. Intanto si è già registrata una temperatura minima di -21,7°C ad Alamosa.
viernes, 30 de noviembre de 2007
jueves, 22 de noviembre de 2007
In forte recupero la superficie dei ghiacci artici
22 novembre 2007: ore 18:45. Dopo aver raggiunto il minimo storico di estensione a fine Ottobre (causato probabilmente da un'inversione dei venti polari durante la stagione estiva), l'estensione dei ghiacci settentrionali ha avuto un rapidissimo recupero, tanto che si presenta pressoché identica a quella della fine di novembre dello scorso anno, recuperando l'anomalia da -3 milioni di Kmq agli attuali -1 milione di kmq. Nell'Emisfero meridionale continua l'anomalia positiva, con circa 0,5 milioni di Kmq in più della norma. Il risultato è che l'anomalia globale nell'estensione dei ghiacci si è portata ad appena -0,5 milioni di Kmq, rispetto ai -3 milioni di circa un mese fa.
domingo, 11 de noviembre de 2007
Il clima del Polo Sud, un problema evolutivo - Parte I

Negli ultimi 25 anni è aumentata la variabilità con una tendenza all'estremizzazione.
Con una temperatura media di -50,4 °C, il 2006 si pone tra i più freddi registrati alla base americana Amundsen-Scott. In un archivio che ha toccato il mezzo secolo di dati, tale valore apre un problema di direzione evolutiva del clima antartico, nello specifico della regione del Polo Sud. Se infatti si osserva l'andamento complessivo delle temperature medie annue, dal 1982 si può notare un'accresciuta variabilità intrannuale, in netto contrasto col trend precedente. Il grafico 1 dà una percezione visiva di tale disomogeneità (denti di sega più accentuati), che ben si accorda con la scomposizione dei dati per classi di ricorrenza. Il quadro seguente fa riferimento al cinquantennio completo:
3 sopra -48,5 °C (6%)
7 da -48,5 °C a -48,8 °C (14%)
7 da -48,9 °C a -49,2 °C (14%)
16 da -49,3 °C a -49,6 °C (32%)
7 da -49,7 °C a -50,0 °C (14%)
6 da -50,1 °C a -50,4 °C (12%)
4 sotto -50,4 °C (8%)
Se invece si analizza il periodo 1982-2006 (che, incidentalmente, si pone esattamente a metà del cinquantennio), le frequenze estreme raddoppiano:
3 sopra -48,5 °C (12%)
1 da -48,5 °C a -48,8 °C (4%)
4 da -48,9 °C a -49,2 °C (16%)
4 da -49,3 °C a -49,6 °C (16%)
3 da -49,7 °C a -50,0 °C (12%)
6 da -50,1 °C a -50,4 °C (24%)
4 sotto -50,4 (16%)
Fino al 1982, infatti, si dava un solo caso in cui la temperatura media annua aveva toccato la soglia dei -50 °C (nel 1976) e, per converso, mai si era saliti sopra ai -48,5 °C; nel periodo successivo, invece, si toccano valori sconosciuti, con sbalzi 'schizofrenici' ben riassunti dai casi seguenti:
1987 -50,6 °C
1988 -48,3 °C
1989 -50,1 °C
2005 -48,1 °C
2006 -50,4 °C
Vale qui la pena ricordare come il clima del Polo Sud, data anche la componente astronomica che, durante il semestre di luce, nelle 24 ore mantiene il sole sempre alla stessa altezza rispetto all'orizzonte, presenti una ridotta deviazione standard. Sulla scorta di tale premessa, le singole medie annue del primo venticinquennio appaiono più assestate intorno alla normale, come mostra il quadro successivo (tra parentesi, la deviazione standard):
1957-'81 -49,29 °C (0,39 °C)
1982-'06 -49,63 °C (0,84 °C)
Il clima del Polo Sud, un problema evolutivo - Parte II

Il forte raffreddamento dell'ultimo decennio non è sufficiente a stabilire quale sia il segno del
cambiamento.
La normale di Amundsen-Scott (1957-2006) si pone a -49,56 °C, ma fra il 1957-'66 e il 1997-2006 il Polo Sud si è raffreddato di 0,4 °C. A una variabilità intrannuale più accentuata, fa dunque da contrappunto una discesa delle temperature medie, che appare in decisa accelerazione negli ultimi due decenni, come mostra il grafico 2. Tutto ciò porterebbe a concludere nel senso di un'evoluzione climatica improntata in senso negativo: l'accentuarsi della variabilità intrannuale, infatti, è il probabile indizio d'un cambiamento. Sul segno di tale modifica, però, l'analisi della media mobile quinquennale induce a una certa cautela o, perlomeno, a una sospensione del giudizio. Il grafico 3 fornisce alcuni elementi di riflessione; attorno alla metà degli anni Ottanta si realizza un primo pessimum, che si prolunga e approfondisce tra la fine degli anni Novanta e l'inizio del terzo millennio; da qui, ha luogo una veloce risalita che, in pochi anni, produce una fase di optimum mai sperimentata nella storia della base. D'altro canto, basterebbe il dato empirico, come mostra il seguente quadro delle temperature medie annue:
2001 -49,8 °C
2002 -48,0 °C record storico positivo
2003 -49,6 °C
2004 -49,3 °C
2005 -48,1 °C
Il raffreddamento registrato nel 2006 non è sufficiente per definire la svolta, anche se resta la possibilità che l'andamento 2001-'05 non sia un optimum vero e proprio, bensì una parentesi in una fase di raffreddamento iniziata nella seconda metà degli anni Settanta. D'altro canto, non va nemmeno sottovalutato il fatto che nel 2006 El Niño abbia dato segni di risveglio. È stato infatti notato come, nell'anno successivo a un minimo del SOI (Southern Oscillation Index), al Polo Sud si realizzi un pronunciato raffreddamento; ciò è stato rilevato dopo gli eventi del 1982, 1992, 1993, 1994 e 1997, mentre il contrario ha fatto seguito alla Niña (Turner, pp. 12-13). Resta tuttavia il fatto che le teleconnessioni fra ENSO (El Niño Sothern Oscillation) e l'andamento del clima antartico non sono ancora definite.
Bibliografia:
J. TURNER, The El Niño-Southern Oscillation and the Antarctica, in «International Journal of Climatology», vol. 24, n. 1 (2004), pp. 1-31.
Polo Sud, l'inventario del freddo

Nell'ultimo decennio è cresciuta la frequenza dei mesi con temperature medie inferiori ai -60 °C.
Fra gli elementi di tipo descrittivo ed evolutivo che possono essere adottati per classificare il clima di una data località, oltre a quelli di tipo primario (temperature, precipitazioni) possono essere utili anche analisi basate su parametri diversi. Nel cinquantennale archivio della base americana Amundsen-Scott, per esempio, risulta curioso, ma anche indicativo, soffermarsi sulle temperature medie mensili al di sotto del limite dei -60 °C. Tale valore, al Polo Sud geografico viene raggiunto solo durante l'inverno, che in Antartide è la stagione che si prolunga da aprile a settembre; valori medi inferiori a -60 °C, invece, a Vostok si registrano pure a marzo e a ottobre.
Prendendo in esame la serie di Amundsen-Scott 1957-2006, si rinvengono 108 casi (sui 300 possibili) in cui si è raggiunto tale limite, mensilmente così ripartiti:
Apr. 10
Mag. 7
Giu. 17
Lug. 27
Ago. 24
Set. 23
Tenuto conto che la normale del semestre aprile - settembre è fissata a -58,8 °C, appare interessante notare quale sia stata la ripartizione dei casi su base decennale (tra parentesi, l'andamento delle temperature medie annuali per lo stesso decennio):
1957-'66 20 (-49,29 °C)
1967-'76 21 (-49,36 °C)
1977-'86 23 (-49,39 °C)
1987-'96 18 (-49,57 °C)
1997-2006 26 (-49,69 °C)
La decisa accelerazione dell'ultimo decennio risulta in linea con la costante discesa registrata dalle medie annue, mentre non lo è la contrazione del 1987-'96. Restringendo il campo di analisi ai singoli mesi, spicca la sequenza 1995-2000 di settembre: sei casi successivi di temperature inferiori ai -60 °C, mai registrate per nessun altro mese. D'altro canto, in accordo con quello che è il tipico andamento del Kernlose winter, non è infrequente che settembre risulti il mese più freddo (in mezzo secolo, è accaduto 13 volte): ma il decennio 1994-2003 spicca per una media di -60,7 °C, ovvero a -1,4 °C dalla normale.
Volendo offrire un quadro dei dieci mesi più freddi finora registrati al Polo Sud geografico, si evidenzia un'altra particolarità, cioè il forte abbassamento dei valori di luglio osservato nell'ultimo decennio, come si può desumere dai casi presenti nelle prime posizioni:
Luglio 2004 -67,0 °C
Agosto 1987 -66,8 °C
Luglio 1997 -65,9 °C
Settembre 1995 -65,4 °C
Luglio 2006 -65,2 °C
Agosto 1976 -65,1 °C
Agosto 1993 -64,9 °C
Luglio 1965 -64,4 °C
Giugno 2003 -64,4 °C
Luglio 1969 -64,2 °C
lunes, 5 de noviembre de 2007
RSS MSU: September 2007 was 7th coolest month in this century
According to the new RSS MSU satellite data, September 2007 was the 7th coldest month among 81 months since January 2001. It has made it to the 9% of the coolest months of the 21st century so far. Their gadgets measure temperature at latitudes between -70.0 (S) and +82.5 (N) - about 94.5% of the surface if I compute well.
In the last month, the global temperature was just 0.12 Celsius degrees above the long-term average which means that it was 0.78 Celsius degrees cooler than the temperature in April 1998 when the anomaly was +0.9 Celsius degrees. The main reason is La Nina that is getting stronger and might continue to do so for a few months.
The Southern hemisphere was 0.015 Celsius degrees cooler (!) than the long-term average, fifth coldest month since January 2001. Antarctica has cooled down by roughly 1 Fahrenheit degree in the last 50 years.

Figure 1: La Nina conditions on October 4th, 2007.
Click for other dates. The surface sea temperature
anomalies are divided to 0.5-Kelvin steps and colored.
White means sea ice, black means land.
La Nina, i.e. the female baby Jesus (Spanish speakers agree that this is the right translation unless they discriminate against girls by thinking that they can't become baby Jesus!), is famous for the blue (cool) strip in the equatorial Pacific ocean. Because this ocean is pretty big, La Nina typically lowers the global mean temperatures, too. More importantly, it brings distinct patterns of temperature and moisture to different parts of the world.
By the way, in an interview with Dennis Prager, Prof Robert Giegenback who is a geologist at UPenn describes some climate issues from a geological perspective. Among other things, he argues that only during 5% of the last one billion of years, the Earth could support permanent ice on both poles. We're living in one of the coolest periods of the geological history.
In the last month, the global temperature was just 0.12 Celsius degrees above the long-term average which means that it was 0.78 Celsius degrees cooler than the temperature in April 1998 when the anomaly was +0.9 Celsius degrees. The main reason is La Nina that is getting stronger and might continue to do so for a few months.
The Southern hemisphere was 0.015 Celsius degrees cooler (!) than the long-term average, fifth coldest month since January 2001. Antarctica has cooled down by roughly 1 Fahrenheit degree in the last 50 years.
Figure 1: La Nina conditions on October 4th, 2007.
Click for other dates. The surface sea temperature
anomalies are divided to 0.5-Kelvin steps and colored.
White means sea ice, black means land.
La Nina, i.e. the female baby Jesus (Spanish speakers agree that this is the right translation unless they discriminate against girls by thinking that they can't become baby Jesus!), is famous for the blue (cool) strip in the equatorial Pacific ocean. Because this ocean is pretty big, La Nina typically lowers the global mean temperatures, too. More importantly, it brings distinct patterns of temperature and moisture to different parts of the world.
By the way, in an interview with Dennis Prager, Prof Robert Giegenback who is a geologist at UPenn describes some climate issues from a geological perspective. Among other things, he argues that only during 5% of the last one billion of years, the Earth could support permanent ice on both poles. We're living in one of the coolest periods of the geological history.
RSS MSU: October 2007 was 2nd coolest month in this century
According to the latest RSS MSU satellite data for the lower troposphere, October 2007 was globally the 2nd or 3rd coldest month among the 82 months since January 2001. July 2004 remains the coolest month because the anomaly was 0.053 Celsius degrees.
May 2007 and October 2007 share the silver and bronze medals with the anomaly of 0.091 Celsius degrees which is 0.81 Celsius degrees cooler than the warmest RSS month, April 1998. Using Al Gore's terminology, two of the three coldest months in this century have occurred in this year! ;-)
If we don't act and the temperature decreases by 0.81 Celsius degrees every decade, the moderate zone will be covered by a huge ice sheet by 2100. China, 1 billion people. India, 1 billion people. U.S., 0.3 billion people. Well, let me stop. Otherwise it would look like if I am working on my Nobel prize. :-)
The cool global temperature was primarily influenced by the equatorial zone that has experienced a strengthening La Nina. The interval between the latitudes -20 and +20 saw the coldest month since June 2000.
Unless the average temperature anomaly in November and December jumps well above 0.4 Celsius degrees which seems rather unlikely, 2007 will become the coldest recorded year in the 21st century according to the RSS MSU data.
Previous RSS MSU report: September 2007
May 2007 and October 2007 share the silver and bronze medals with the anomaly of 0.091 Celsius degrees which is 0.81 Celsius degrees cooler than the warmest RSS month, April 1998. Using Al Gore's terminology, two of the three coldest months in this century have occurred in this year! ;-)
If we don't act and the temperature decreases by 0.81 Celsius degrees every decade, the moderate zone will be covered by a huge ice sheet by 2100. China, 1 billion people. India, 1 billion people. U.S., 0.3 billion people. Well, let me stop. Otherwise it would look like if I am working on my Nobel prize. :-)
The cool global temperature was primarily influenced by the equatorial zone that has experienced a strengthening La Nina. The interval between the latitudes -20 and +20 saw the coldest month since June 2000.Unless the average temperature anomaly in November and December jumps well above 0.4 Celsius degrees which seems rather unlikely, 2007 will become the coldest recorded year in the 21st century according to the RSS MSU data.
Previous RSS MSU report: September 2007
domingo, 4 de noviembre de 2007
Per una storia climatica dell'Antartide. Parte I: linee generali

Otto basi permanenti dispongono d'un archivio completo per l'ultimo mezzo secolo: è da esse che si ricava una linea di tendenza da cui emerge una fase di raffreddamento.
Temperatura media annua dell'Antartide: -16,79 °C. È questo il dato che si ricava dall'esame delle registrazioni effettuate nel cinquantennio 1957-2006 dalle otto basi che dispongono d'un archivio meteorologico completo. C'è però da domandarsi quanto tale misura sia effettivamente rappresentativa, poiché la sterminata superficie del Plateau Orientale, che è l'area di gran lunga più vasta e più fredda del continente, non vi è quasi compresa. Ma tant'è: la vera storia della climatologia antartica nasce nel 1957 con l'Anno geofisico internazionale; da quella data, le basi permanenti che possono vantare una continuità operativa sono le seguenti:
Amundsen-Scott (Usa)
Faraday Vernadsky (Gran Bretagna - Ucraina)
Halley (Gran Bretagna)
Mawson (Australia)
Mirny (Russia)
Casey (Australia)
Dumont d'Urville (Francia)
Scott (Nuova Zelanda)
La densità è dunque pari a una base per 1.743.625 chilometri quadrati: quasi sei volte la superficie dell'Italia. Vostok II, la base russa che detiene il primato mondiale del freddo, non appare in questa lista poiché iniziò a operare nel 1958, ma con varie interruzioni nel corso dei decenni. Tuttavia, per il trentennio 1964-'93, i suoi dati sono completi: se quindi vengono computati insieme a quelli delle otto basi citate, la temperatura media annua dell'Antartide scende a un più verosimile -20,97 °C. Quest'ultimo valore non è molto lontano da quello che si ricava sulla scorta dei dati delle 27 basi che hanno operato, per periodi più o meno lunghi, nel 1957-'79 (van den Broeke 1, p. 176) e che si pone a -19,40 °C.
Detto delle difficoltà di determinare un dato significativo per l'intero continente, resta tuttavia la possibilità di analizzarne l'evoluzione climatica. Il quadro seguente offre un primo spunto di riflessione (Vostok esclusa):
1957-'66 -17,20 °C
1967-'76 -16,61 °C
1977-'86 -16,66 °C
1987-'96 -16,65 °C
1997-2006 -16,85 °C
Su base decennale, si nota una non indifferente risalita (si sta parlando d'una temperatura media annua che aggrega ben otto valori), cui fa seguito un trentennio di sostanziale stabilità e una discesa finale. Tale andamento si coglie anche nelle medie trentennali che, usualmente, sono prese a riferimento per determinare la normalità climatica:
1957-'86 -16,82 °C
1967-'96 -16,64 °C
1977-2006 -16,72 °C
Il decennio 1957-'66 comprende un gruppo di anni molto freddi, che raggiungono l'apice nel 1960 con -17,80 °C. In ben sette casi si tocca la soglia dei -17 °C, circostanza questa che si rileva solo in altri dieci casi nei quarant'anni seguenti. Nel 1971-'75 la media pluriennale sale a -16,26 °C, coincidente con una fase di riscaldamento che sembra aver interessato soprattutto l'Antartide orientale (van den Broeke 2, pp. 186-187). Nel 1996 si registra l'episodio più caldo, con -15,77 °C. A partire dall'anno successivo però, la media scende bruscamente, con un triennio che torna sotto ai -17,0 °C (1997-'99). Questa variabilità è ben rappresentata dalla deviazione standard, che si pone a 0,52 °C ed è il prodotto fra il minimo di Dumont d'Urville (0,63 °C) e il massimo di Faraday Vernadsky (1,49 °C).
Bibliografia:
M.R. VAN DEN BROEKE, The semi-annual oscillation and Antarctic climate. Part 1: influence on near surface temperatures (1957-79), in «Antarctic Science», vol. 10, n. 2 (1998), pp. 175-183.
M.R. VAN DEN BROEKE, The semi-annual oscillation and Antarctic climate. Part 2: recent changes, in «Antarctic Science», vol. 10, n. 2 (1998), pp. 184-191.
jueves, 1 de noviembre de 2007
Siberia, Groenlandia e Artico canadese chiudono ottobre con il grande gelo

Ojmjakon, il villaggio jacuziano noto come "polo del freddo", è sceso finalmente sotto i -30°C nell'ultimo giorno di ottobre, toccando una temperatura minima di -31,4°C. -27,4°C la minima dell'altro "polo del freddo", ovvero Verhojansk.
E'ulteriormente diminuita la temperatura a Summit, la stazione meteo a 3202 metri di altezza, situata sulla calotta di ghiaccio che copre la Groenlandia. Mercoledì 31 ottobre, la temperatura minima è stata -55,2°C. Nell'Artico canadese, -32,9°C a Eureka.
Suscribirse a:
Comentarios (Atom)